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Bottone Sardo

È uno dei gioielli più rappresentativi della cultura orafa sarda, usato per chiudere il collo delle camicie maschili e decorare le maniche di camicie o giubbe femminili dando forma a “Sa Buttonera”.

Ha una forma sferica, a globo, con una piccola protuberanza e ricorda il seno materno, fecondo e prospero di Tanit, la dea punica della fertilità.

Rappresenta l’augurio di prosperità (abbondanza) e fecondità, allontana invidie, malignità e qualunque tipo di influenza negativa.

Un tempo, in base alla preziosità del materiale di cui era fatto e alla sua grandezza, definiva lo status sociale della persona che lo indossava e della sua famiglia.

Il bottone è composto da due semisfere che, attraverso il processo di imbutitura, vengono unite e successivamente decorate con motivi geometrici o floreali in filigrana; inoltre per chiudere il castone, può essere usata una piccola pietra che lo abbellisce ulteriormente.

La gioielleria sarda più moderna, ispirandosi al bottone della tradizione, ha creato numerosi monili che, seppur evocativi del modello originale, riescono a rendere più attuale questo prezioso amuleto rendendo più eleganti le giovani donne e gli uomini sardi, e non solo (chi???).

Il bottone sardo è un oggetto per arricchire e personalizzare un abito, oppure come ciondolo da usare come gioiello. E’ un accessorio molto utilizzato.